Chi Siamo

Stripes & Pois nasce dalla volontà di unire due realtà molto diverse, che rispecchiano due amiche molto diverse.
Diverse nel carattere e nell'attitudine così come negli interessi. Unendo le passioni di una a quelle dell'altra, proveremo a parlarvi di tutto, raccontandovi anche qualcosa di noi.

giovedì 31 luglio 2014

New entry #Morbelli #Sauteraud #Pois

La strana morte del signor Merello
di Nadia Morbelli
Giunti 10.00 euro

Avrò chiuso il gas?
di Alain Sauteraud
Tea 10.00 euro

Lo so, sono un caso disperato. Imbarazzante direi. Soprattutto se ho per complice una ragazzina di quattordici anni, gli sconti sui libri e lo sconto grazie della tessera Giunti. Insomma, facendo i conti, ho speso meno della metà. So che non è una giustificazione. Mea culpa. Mea maxima culpa. Non resisto. C'è chi si fa tagliare le carte di credito per non strisciare, io mi devo far sottrarre quella della Giunti (che in questo caso è la la libreria più vicina). Qualora accadesse, preparatevi all'isterismo.

Perchè?

Presto detto. Della Morbelli ho già letto "Hanno ammazzato la Marinin" che mi era piaciuto tantissimo. Ad essere onesti già campeggia sulla mia libreria (la numero 1) il secondo libro di Nadia, ovvero, "Amin, che è volato di sotto", ma già so, che come lo apro, lo divoro ed io odio rimanere senza l'ultima avventura!! Dato che tra poco meno di una settimana mi ritroverò sola causa partenza di Moi, so già che sbaferò tutto ciò che non ho avuto tempo di leggere finora. Amin sarà uno dei primi. E lo sarà anche il Sciur Merello. Insomma. Felice Me :)
Avrò chiuso il gas? Invece ha attirato la mia attenzione per il suo titolo. Questa è la frase preferita di mio padre (insieme a "Avrò chiuso la porta?"/"Ho chiuso il cancello?"), la mia è più "Ho chiuso la macchina?", con tanto di ritorno in corsa verso la vettura per effettivo controllo. Insomma tutti ci facciamo domande che in teoria hanno una risposta retorica (si, ovvio che l'hai chiuso/a) ma alcuni di noi non riescono a fare mente locale e cominciano a tormentarsi col dubbio. Il risultato è scontato: bisogna tornare a controllare. Questo libricino parla di questo. Lo avevo visto una settimana fa e lo avevo fotografato ed inserito nella mia wishlist, ma ricordandomi che ne rimaneva uno solo, oggi... e va beh non potevo lasciarlo lì! Il benemerito Sauteraud è uno psichiatra francese specializzato nel disturbo più comune: quello definito ossessivo compulsivo (DOC). Come dice la quarta di copertina "interroga e informa" aiutando il lettore a comprendere e riconoscere determinati meccanismi e ad affrontare il problema. La signorina della Giunti mi ha garantito che è andato a ruba (non che mi servisse/importasse saperlo) perché è molto utile e divertente. Vediamo se riesco a non pormi più certe domande o quanto meno a non dover necessariamente verificare la risposta che il mio cervello mi da ;)

martedì 29 luglio 2014

Mi sono regalata #Corina #Bomann #Stripes

L'isola delle farfalle
di Corina Bomann
Giunti 
5.90 euro

Oggi sono entrata alla Giunti e mi sono regalata un libro. Non uno qualsiasi. Sono proprio andata per lui...

Perchè?

L'avevo visto circa una settimana fa, avevo letto la quarta di copertina, sembrava interessante, ma l'ultima frase non mi aveva convinto. L'avevo messo giù dicendo alla #Ele "Ma anche no". Nonostante questo ho continuato a pensare a questo libro, senza un apparente motivo. Così, oggi, aspettando la mia amica al centro commerciale per il solito caffè di fine pausa pranzo, sono passata davanti alla Giunti e il libro di Corina mi stava guardando dalla vetrina. Ho provato ad ignorarlo, ma alla fine ha vinto lui. Finito il caffè siamo entrate in libreria e il libro non c'era. Panico. Non era dove lo avevo visto l'ultima volta. C'erano tutti gli economici Giunti tranne lui, non poteva essere finito!!!! Ho chiesto alla commessa e ho avuto conferma che quella in vetrina era l'ultima, sola soletta, impolverata copia che neanche a dirlo stava aspettando me. Adesso mi guarda dalla mensola e aspetta solo di essere letto...


Ultimo Acquisto #Banana #Yoshimoto #Pois

Andromeda Heights
di Banana Yoshimoto 
Feltrinelli 
11.00 euro

A Proposito di lei
Banana Yoshimoto
Feltrinelli
12.00 euro

Condivido con voi l'ultimo acquisto in fatto di libri... fatto esattamente un'oretta fa :) stavolta è colpa di Moi che mi ha improvvisamente ed inaspettatamente trascinato alla #Giunti. Proverò a coinvolgervi sempre, sia per stimolarvi a leggere sia per ricevere eventuali commenti /suggerimenti su ciò che acquisto :)

Perchè?

Non mi servono motivi particolari per scegliere un libro di Banana Yoshimoto. Ho letto sei dei suoi innumerevoli libri, fino ad adesso senza mai rimanere delusa (se vi interessano le mie recensioni potete guardare qui). Tratta temi molto profondi e toccanti, analizza la natura umana soprattutto nei momenti di difficoltà, facendo emergere la capacità di lottare insita nella nostra natura. Ha una sensibilità ed una dolcezza non comuni e sa sempre conquistarmi dopo avermi cullata. Andromeda Heights mi chiamava dagli scaffali già da qualche tempo, il blu della copertina non poteva essere ignorato. Ovunque ci fosse questo libro il mio occhio lo percepiva. Insomma, quando un libro chiama non si può non rispondere.... e l'altro, A proposito di lei, era lì, accanto. Una rapida scorsa alla quarta di copertina e via. Ho bisogno di entrare nel mio mondo, quello più profondo e Banana sa accompagnarmi (e riportarmi indietro) come nessun altra!

lunedì 28 luglio 2014

Vacanze e animali #Stripes

Ares & I
#Agosto si avvicina e, con lui, anche i weekend di partenze per le vacanze a bollino giallo, rosso e nero... nonostante la crisi.
Dopo un anno di lavoro, non vediamo l'ora di stenderci al sole dalla mattina alla sera senza fare nulla se non la strada che divide il nostro lettino dal bar dello stabilimento balneare o dal mare. Ci prepariamo mesi prima prenotando aerei e treni, facendo qualche lampada abbronzante e prendendo vitamine per stimolare l'abbronzatura, comprando l'ultimo costume di Calzedonia e così via, ma ai nostri amici #animali ci pensiamo?
Purtroppo agosto è, a mio parere, il mese del divertimento ma anche dell'abbandono. Nonostante le molteplici campagne pubblicitarie, che coinvolgono sempre di più personaggi dello "showbiz" (forse perchè l'italiano medio pensa "Se non lo fa il tal modello/calciatore/attore, allora non lo devo fare neanche io"...) la piaga dell'abbandono si ripresenta puntuale ogni anno.
A tal proposito, su Facebook, ultimamente (ma forse anche da qualche anno) gira un video molto divertente: due fidanzati stanno pranzando e programmando le vacanze dal parente, di Lei, di turno, con chiari segnali di insofferenza da parte di Lui. Devono, però, decidere cosa fare con Fido (nome ovviamente inventato da me): per Lui, il cane deve andare in vacanza con loro, per Lei dovrebbero, invece, lasciarlo lì fuori dal portone. Il video termina con Fido che mangia al tavolo seduto al posto di Lei e Lui che dice "Non abbandonare il tuo cane... Abbandona una rompi c....". Bhe, insomma, secondo me rende bene l'idea.
Leggendo questo post, penserete "Sì, bella lei che arriva il 28 di luglio a chiedermi se ho pensato al mio gatto/cane!" però, rivolgendomi a chi di voi non avesse ancora deciso dove andare quest'anno, vorrei dare qualche suggerimento: ormai sono sempre più numerosi gli alberghi e le spiagge che ospitano i nostri amici (alcune spiagge sono pensate esclusivamente per loro!) e di recente ho letto un articolo molto interessante nel quale due veterinarie davano consigli su come far viaggiare al meglio e in sicurezza cani e gatti. Se avete voglia di leggerlo, anche solo per prendere qualche spunto, lo trovate qui....
Vi lascio anche il link al sito vacanze animali grazie al quale potrete trovare tutte le informazioni che cercate su spiagge, alberghi, ristoranti e tanto altro.
Romeo e Mirtillo
Se, invece, preferite lasciare il vostro amico a quattro zampe a casa potete chiedere ad un amico o parente di fare le vostre veci.
Un'altra soluzione sono le Pensioni per animali: ormai ce ne sono tante che li trattano benissimo grazie, magari, anche all'aiuto di volontari o ragazzi che vogliono guadagnarsi qualche soldo con un lavoretto estivo. Su internet ci sono molte informazioni ma, in questo caso, credo che sia meglio il passaparola: un'esperienza diretta mi farebbe stare più tranquilla (ma, ovviamente, parlo per me).
Quando decidiamo di adottare un cane o un gatto, o qualsiasi altro animale, noi ne siamo responsabili. Noi li scegliamo e loro (che in realtà una scelta non ce l'hanno) ci amano da subito! Dal quel momento noi siamo obbligati ad amarli come loro ameranno noi!!! 

Loro non ci abbandonerebbero mai, non facciamolo nemmeno noi!! 
   

domenica 27 luglio 2014

Wishlist #Pois

La mia Wishlist
Spesso, quando sono in giro con Moi, mi capita di entrare nelle librerie (diciamo, più che altro, che sono una tappa scontata) giusto per il gusto di guardare cosa c'è di nuovo. Non sempre posso comprare ciò che vorrei, ma ogni volta che metto piede in una libreria, trovo qualcosa che vorrei comprare. Per molto tempo ho annotato mentalmente titoli o autori, senza alcun problema. Dopo aver scoperto Anobii, però, gli autori si sono moltiplicati e di conseguenza anche i titoli. Così ho cominciato ad annotarli su un'agendina... Ma poi, sapete com'è, te la dimentichi a casa, cambi borsa, etc... finiva che erano più le volte che la scordavo che quelle che la prendevo con me!!! Ho provato anche ad usare la simpatica wishlist di Anobii, ma quando si è in giro, spesso la connessione internet è assente e finisce che non puoi accedere al tuo profilo... Segna mentalmente oggi, su un foglietto domani, finiva che mi perdevo sempre qualcosa e poi non era semplice ricordare cosa!! Viaggi per associazioni mentali, spesso causati da flashback, nel leggere un nome, un luogo, qualcosa che mi faceva scattare nella mente un vago ricordo. L'ultima volta che ho dovuto diventare matta per ritrovare un libro è stato quando ho disperatamente cercato di ricordare il titolo di "Jack all'inferno". Non ci si può ridurre ad una caccia al tesoro... Così da qualche tempo a questa parte ho cominciato a scattare foto ai libri che catturavano la mia attenzione per poi riportarli con comodo a casa nella mia nuovissima agendina, quella che vedete nel riquadro!! Inizialmente ho pensato di fare una galleria fotografica, ma mi sono resa conto che richiederebbe troppo spazio di archiviazione... visto tutto quello che fotografo!!!!! Trascrivo solo titolo ed autore, semplicemente. Chi avesse maggior cura potrebbe scrivere anche la casa editrice ed anche il prezzo, perché no... 

sabato 26 luglio 2014

Valigia alla mano ... andate a Barcellona!! #Stripes

Avete qualche giorno di ferie? O peggio ancora non ne avete o non le potete fare?? Un week end può bastare per cambiare aria e se non sapete dove andare, ve lo dico io!!! Andate a #Barcellona!
Ci sono stata nell'agosto 2011 con la mia amica S. e devo dire che mi sono innamorata di questa città! 
In Spagna, Paese che amo, ero stata solo una volta, nel 2008, a Madrid. Anche qui, amore a prima vista!
Giuro, tra le due città non saprei quale scegliere... ma, nonostante la nostalgia che provo ogni volta che penso a Madrid, credo vincerebbe Barcellona...  solo perché c'è il mare!! Quindi, tra parentesi, vi ho dato un motivo in più per andarci!!! :)
Barcellona è un città giovane, molto all'avanguardia, aperta ed accogliente. Pensate che proprio la settimana prima della nostra partenza c'era stato il Circuit Festival, un evento rivolto al mondo omosessuale che ogni anno riunisce migliaia e migliaia di persone, mentre la settimana dopo si sarebbe tenuta una sorta di "Settimana Santa" in occasione della visita del Papa a Madrid per la Giornata Mondiale della Gioventù. 
Come dire: in due settimane Barcellona ha visto "il sacro ed il profano". 
Consiglio: quando atterrate recatevi subito all'Ufficio Turistico per comprare i biglietti del bus e la Barcelona Card, che permette di viaggiare su tutti i mezzi di trasporto (fino alla mezzanotte) per un massimo di 5 giorni ed usufruire di alcuni sconti (per maggiori info vi lascio il link al sito). Fatto questo, partite all'arrembaggio!
Tanto per chiarire, io non ho il GPS integrato e sono capace di perdermi anche nel paesello accanto al mio, eppure, una città grande come Barcellona, avendo a disposizione una cartina, l'ho girata in lungo e in largo... quindi, anche voi, andrete ovunque. Considerate che le persone sono molto cortesi e disponibili con i turisti, perciò, se proprio non riuscite a raccapezzarvi, potete sempre fare affidamento sui Catalani!!! In generale, sia che abbiate molto o poco tempo a disposizione, non sarebbe una cattiva idea crearsi, cartina alla mano, dei piccoli percorsi che vi permettano di visitare più cose rimanendo in una zona circoscritta e magari tenetevi l'ultimo giorno per una bella nuotata in relax. Non vi sarete già dimenticati del mare????

Non potete perdervi

Casa Batilló
#Casa Batilló
Costruito da Antonio Gaudì tra il 1904 e il 1906, questo edificio è un punto di riferimento dell'arte modernista, grazie all'aspetto in anticipo sui tempi, all'uso creativo dei materiali e per i suoi valori allegorici . Potrete visitare il Piano Nobile (dimora della famiglia), il Patio, la Mansarda e la Terrazza del Drago. Casa Batilló è stata dichiarata Patrimonio Nazionale dell'Unesco nel 2005.

#Passeig de Gràcia - La Pedrera
La Pedrera
Costruita da Gaudì tra il 1906 ed il 1910. Noterete che la facciata ha una conformazione ondulata. La visita comprende l'esposizione gaudiana nella soffitta, il tetto e la riproduzione di un appartamento dell'epoca.

#La Sagrada Familia
Capolavoro di architettura neo gotica e modernista, i lavori di costruzione iniziano nel 1882 e l'architetto che li curava era Francisco De Paula Del Villar. Dopo solo un anno, però, venne chiamato Antoni Gaudì che dedicò gran parte della sua vita alla costruzione della Chiesa. Quando morì, nel 1926, solo una delle facciate, quella della Natività, una torre, l'abside e la cripta erano terminati. i lavori continuano tutt'oggi e pare termineranno nel 2026! Io sono rimasta a bocca aperta quando l'ho vista. Davvero non avevo parole! Io e la mia volevamo visitarla ma la fila per i biglietti e per entrare girava tutt'intorno alla Chiesa quindi è stato praticamente impossibile. Purtroppo non ho fotografie, se non qualche dettaglio, perchè fotografarla tutta è impensabile. Cioè, c'erano delle persone sdraiate per terra con delle fotocamere super professionali che ci provavano, ma io che sono un pò impedita... ho lasciato perdere.

#Parc Güell
Costruito sempre da Gaudì, si trova nella parte più alta della città (infatti per arrivarci ci sono tante scale e scale mobili da fare!!). Gli fu commissionato da un industriale, Eusebi Güell, ed fu pensato per essere una città-giardino. Realizzato tra il 1900 ed il 1914, venne acquistato dalla città nel 1922 reso un giardino pubblico. Il  parco ha molte particolarità, tra le quali la fontana a forma di geko, la sala ipostila (realizzata come un tempio classico greco), e la piazza centrale o, come l'ho sempre chiamata io, la terrazza, delimitata da una panchina dalla linea sinuosa. Da qui si gode di una vista spettacolare su tutta Barcellona fino ad arrivare al mare. Inoltre noterete anche la linea ergonomica della seduta particolarmente comoda. Insomma, un capolavoro! Non volevo più andarmene.

Vi ho messo giusto un paio di cosette per stuzzicare la vostra curiosità! Ovviamente ci sono tantissime cose che potete visitare e sta solo a voi decidere quali e quante!
Fate il biglietto e partite!!!!

mercoledì 23 luglio 2014

Misteri britannici: la lista della BBC #Pois

Are you kidding me?
Questa è la faccia che ho fatto la prima volta che mi sono trovata davanti a questa lista. Unbelievable!!!!
Tempo fa girava in Facebook una lista, apparentemente stilata dalla BBC, di cento libri. I must della letteratura. Una sorta di imperativo categorico su ciò che non era proprio possibile non leggere. Ti invitavano a spuntare quelli che avevi letto e a condividere la lista taggando i tuoi amici, sottolineando il fatto che la maggior parte delle persone non aveva letto più di sei libri su cento. Ve la riporto qui sotto:

Orgoglio e Pregiudizio – Jane Austen  
Il Signore degli Anelli – JRR Tolkien  
3 Il Profeta - Kahlil Gibran
Harry Potter – JK Rowling  
Se questo è un uomo - Primo Levi  
6 La Bibbia
7 Cime Tempestose– Emily Bronte 
1984 – George Orwell 
I Promessi Sposi – Alessandro Manzoni 
10 La Divina Commedia – Dante Alighieri  
11 Piccole Donne – Louisa M Alcott   
12 Lessico Familiare – Natalia Ginzburg
13 Comma 22 – Joseph Heller 
14. L'opera completa di Shakespeare  
15 Il Giardino dei Finzi Contini - Giorgio Bassani  
16 Lo Hobbit – JRR Tolkien
17 Il Nome della Rosa - Umberto Eco  
18 Il Gattopardo - Tomasi di Lampedusa 
19 Il Processo –  Franz Kafka 
20 Le Affinità Elettive - Goethe 
21 Via col Vento – Margaret Mitchell
22 Il Grande Gatsby – F Scott Fitzgerald 
23 Bleak House – Charles Dickens
24 Guerra e Pace – Lev Tolstoj
25 Guida Galattica per Autostoppisti – Douglas Adams
26 Brideshead Revisited – Evelyn Waugh
27 Delitto e Castigo– Fyodor Dostoevskj
28 Odissea - Omero  
29 Alice nel Paese delle Meraviglie – Lewis Carroll  
30 L'insostenibile leggerezza dell'essere - Milan Kundera   
31 Anna Karenina – Lev Tolstoj  
32 David Copperfield – Charles Dickens
33 Le Cronache di Narnia – CS Lewis
34 Emma – Jane Austen
35 Cuore – Edmondo de Amici
36 La Coscienza di Zeno – Italo Svevo
37 Il Cacciatore di Aquiloni – Khaled Hosseini
38 Il Mandolino del Capitano Corelli – Louis De Berniere
39 Memorie di una Geisha – Arthur Golden
40 Winnie the Pooh – AA Milne
41 La Fattoria degli Animali – George Orwell  
42 Il Codice da Vinci – Dan Brown
43 Cento Anni di Solitudine – Gabriel Garcia Marquez
44 Il Barone Rampante – Italo Calvino  
45 Gli Indifferenti – Alberto Moravia
46 Memorie di Adriano – Marguerite Yourcenar  
47 I Malavoglia - Giovanni Verga  
48 Il Fu Mattia Pascal – Luigi Pirandello  
49 Il Signore delle Mosche – William Golding
50 Cristo si è fermato ad Eboli - Carlo Levi
51  Life of Pi – Yann Martel
52 Il Vecchio e il Mare - Ernest Hemingway
53 Don Chisciotte della Mancia – Cervantes
54 I Dolori del Giovane Werther – J. W. Goethe 
55 Le Avventure di Pinocchio –  Collodi
56 L'ombra del vento – Carlos Ruiz Zafon
57 Siddharta - Hermann Hesse
58 Brave New World – Aldous Huxley
59 Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte – Mark Haddon  
60 L'Amore ai Tempi del Colera – Gabriel Garcia Marquez
61 Uomini e topi – John Steinbeck
62 Lolita – Vladimir Nabokov
63 Il Commissario Maigret – George Simenon
64 Amabili resti – Alice Sebold  
65 Il Conte di Monte Cristo – Alexandre Dumas  
66 Sulla Strada – Jack Kerouac
67 La luna e i Falò - Cesare Pavese  
68 Il Diario di Bridget Jones – Helen Fielding
69 Midnight’s Children – Salman Rushdie
70 Moby Dick – Herman Melville 
71 Oliver Twist – Charles Dickens
72 Dracula – Bram Stoker 
73 Tre Uomini in Barca - Jerome K. Jerome  
74 Notes From A Small Island – Bill Bryson
75 Ulysses – James Joyce 
76 I Buddenbroock – Thomas Mann
77 Il buio oltre la siepe - Harper Lee
78 Germinal – Emile Zola 
79 Vanity Fair – William Makepeace Thackeray
80 Possession – AS Byatt
81 A Christmas Carol – Charles Dickens
82 Il Ritratto di Dorian Gray - Oscar Wilde  
83 Il Colore Viola – Alice Walker
84 The Remains of the Day – Kazuo Ishiguro
85 Madame Bovary – Gustave Flaubert 
86 A Fine Balance – Rohinton Mistry
87 Charlotte’s Web – EB White
88 Il Rosso e il Nero - Stendhal
89 Le Avventure di Sherlock Holmes – Sir Arthur Conan Doyle
90 The Faraway Tree Collection – Enid Blyton 
91 Cuore di tenebra – Joseph Conrad
92 Il Piccolo Principe– Antoine De Saint-Exupery  
93 The Wasp Factory – Iain Banks
94 Niente di nuovo sul fronte occidentale - Remarque
95 Un Uomo - Oriana Fallaci
96 Il Giovane Holden - Salinger
97 I Tre Moschettieri – Alexandre Dumas 
98 Amleto– William Shakespeare
99 Charlie and the Chocolate Factory – Roald Dahl  
100 I Miserabili – Victor Hugo

Ho spuntato parecchi libri da quella lista, circa una quarantina e mi sono fermata a riguardarla più di una volta. Non ne afferro il criterio: dentro buona parte della letteratura russa, fuori del tutto quella spagnola (fatta eccezione per Cervantes), si al teatro ma no alla poesia, dentro Dan Brown (con tutto il rispetto) e fuori gente del calibro di Follett. Scrittori africani saltati in blocco (Smith sopra tutti), così come quelli asiatici. Ti citano Zafon e non ti considerano S. King. Senza contare che nemmeno il nord Europa viene calcolato. Se poi la si osserva ancora più nel dettaglio ci sia accorge che ci sono libri che non dovrebbero rientrare... tipo l'opera completa di Shakespeare. Eh no, se volete ne scegliete una, di opera, non tutta la raccolta, così è giocare sporco. Ad ogni modo il buon vecchio Beckett, che ha creato nientepopodimeno che il teatro dell'Assurdo, manco lo hanno considerato (per non parlare di Harold Pinter!!) E poi la Bibbia... scherziamo???? Ma cosa state dicendo??? E qui tocchiamo il punto maggiormente dolente: che cosa stiamo consigliando di leggere??? Passiamo dall'Odissea alla Somma Opera (Dante), da romanzieri moderni a scrittori contemporanei... qualcosina di teatro, niente di poesia, letteratura classica... ok. Chi si assume la responsabilità di definire ciò che può essere letteratura contemporanea?? Nessuno. E già addio criterio. procedendo per generi, non è che si faccia ordine: il fantasy di Tolkien c'è, e mi sta bene anche Harry Potter (uno diamine, non tutta la saga) hanno messo perfino la fantascienza di Douglas.... magari, però, se non avessero dimenticato Isaac Asimov sarebbe stato meglio. Quale sarebbe qui il criterio? L'innovazione? l'Opera Pionieristica? Ok, e allora c'è da levare parecchia roba. E il genere horror? S. King mi sembra un po' ingombrante per essere dimenticato così... e poi il romanzo giallo rappresentato onorevolmente da Eco (Il nome della rosa) avrebbe tra i suoi esponenti una certa Agatha Christie... nemmeno considerata. Per non parlare del fatto che, va bene il genio, ma ci sono autori (Tolkien, Austen, Orwell) dei quali vengono riportate più opere. Sembra davvero una ridondanza inutile visto che altri autori non vengono inclusi. Non è l'autore soltanto che conta, è l'importanza dell'opera contestualmente parlando. Onestamente devo ammettere che ci sono libri che non ho letto, altri che nemmeno conosco e sui quali non posso esprimermi. Ma ho letto abbastanza per chiedermi cosa ci fanno nella lista Hosseini oppure Zafon se non trovano spazio Yoshimoto e Allende. Svariate volte ho pensato "carissima BBC, adesso la lista te la snocciolo io".. ma mi sono resa conto che in realtà non ho le competenze necessarie per poterlo fare a livello universale. Posso creare delle piccole Top 5 in base alle epoche, ai generi o alla lingua... ma resta chiaro che non ho letto tutto ciò che si può leggere (i russi, tanto per intenderci, non li ho mai nemmeno aperti) e quindi non ho sufficienti basi. Forse qualcuno di voi ha la competenza per stilare una lista più corretta, partendo da una competenza maggiore e soprattutto da dei criteri chiari e validi! 

PS: una piccola precisazione è d'obbligo. La BBC ha stilato questa lista partendo da un sondaggio. Secondo quanto emergeva da tale statistica di lettura, questi cento libri erano quelli letti maggiormente o più frequentemente dagli inglesi. O forse semplicemente erano quelli che avrebbero letto (se avessero avuto tempo, voglia, soldi, etc..). L'idea era quella di trovare, alla fine, tra questi 100, il libro più amato. I risultati sono qui. Non si sa bene come  perché alcuni titoli siano cambiati e stati integrati... nè su quale base la BBC abbia poi deciso di considerare questa top 100 un must, con tanto di considerazioni annesse e sottolineando che la maggior parte dei lettori ne conoscesse (per lettura intera) solamente sei.... Misteri Britannici!!!

mercoledì 16 luglio 2014

Quattro calci al pallone #Pois



Vi chiederete cosa potranno avere mai in comune un mostro sacro come #Camilo Cela, il giornalista #Dawin Pastorin e sua maestà #Nick Hornby... ... la risposta è abbastanza semplice (quanto inaspettata): hanno voluto raccontarci della vita, loro o di altri, parlandoci di calcio. Sono da poco finiti i Mondiali 2014, che hanno visto la Germania diventare Campione del mondo. 
Nonostante io sia appassionata di sport (e soprattutto di calcio) ovviamente non è di questo che voglio parlarvi, almeno non oggi... è che mi sono resa conto di avere, tra i miei 1000 e passa libri, questi quattro gioiellini sul calcio. Parlano di calcio, ma da un punto di vista molto diverso da quello che si può trovare nei libri scritti dai calciatori. Non sono racconti di chi il calcio lo ha giocato, ma di chi il calcio lo ha vissuto, respirato e tifato; racconti sul significato più ampio di questo sport, che spesso dimentichiamo essere un gioco. 
Allo stesso tempo, raccontandoci di azioni, portieri, giocatori che non hanno avuto un futuro e illusioni, parafrasano un po' la vita di tutti. Ciò che poteva essere e non è stato, ciò che non ci saremmo mai sognati di vedere ed è arrivato...  Cominciamo da Undici racconti sul calcio (1963). Conosco Camilo Cela grazie ai miei studi di laurea in Lingue. Di Cela ho letto La Colmena (che mi era piaciuto molto e presto rileggerò per recensirlo) e, vedendo quest'opera tra le sue, mi aveva incuriosito non poco questo suo accostarsi al mondo del calcio. Un giorno ho scovato su IBS Cuentos de Fútbol 2 e, senza un perchè, mi sono messa in testa che fosse il naturale proseguo scaturito da quegli undici racconti di Cela, frutto di altri scrittori spagnoli contemporanei hanno reinterpretato. Ma chiaramente mi sbagliavo. Esiste un precursore di questo libro, ma si intitola Cuentos de Fútbol. Purtroppo questo libricino è fuori catalogo e forse lo potete reperire in qualche biblioteca... in compenso trovate a 4,20 (su Ibs) Cuentos de Fútbol 2. I cuentos sono raccontati da Giardinelli, Llamazares, Marías e Villoro. Proprio così, nemmeno la letteratura contemporanea ha potuto resistere alla necessità di parlare e sparlare anche di questo sport amato ed odiato in egual misura, ma rappresentativo della nostra società. Sarò del tutto onesta con voi (e come non potrei). Di questi libri, finora, non posso dirvi granché, li ho sfogliati tutti ma ne ho letto e recensito solo uno: Avenida del Sol. A piedi scalzi in Sudamerica. Un libro davvero stupendo e molto toccante. Un libro che ho scoperto quasi per caso. Gli altri invece, posso garantirvi, sono stati accuratamente scelti. Soltanto tenete conto che io ho un ordine particolare di lettura, molto #bookmood per così dire. 
Sono lì sulla libreria, devono solo chiamarmi nel momento giusto. Così come l'ultimo della lista, quello di Nick Hornby, arraffato in fretta e furia un giorno di avanscoperta alla #Giunti. Ho letto la quarta di copertina e sono rimasta stregata. Hornby me lo ero immaginato tutto, fuorché un tifoso di calcio (dell'Arsenal, per la precisione)... come potevo perdermi questo romanzo autobiografico? Questa celebrazione assoluta e appassionata di un amore, l'Arsenal appunto, descritta nientepopodimeno che dall'autore di Alta Fedeltà!? E molto probabilmente, visto che è quello più recente, sarà l'ultimo che aprirò. Ma non è detto.
Ad ogni modo, volevo condividere con voi questi strani gradi di separazione di uno stesso argomento e su uno stesso tema: il calcio. Magari qualcuno di voi li ha già letti tutti e magari alcuni di voi hanno anche avuto la fortuna di leggere il primo Cuentos de Fútbol... In caso contrario spero di avervi incuriosito. Per adesso trovate linkata solo la recensione al libro di Pastorin, ma prometto che prima o poi, vi posterò qui sotto anche le altre tre :)




martedì 15 luglio 2014

Non ci sono più i saldi di una volta #Stripes

Imbruttita Style
Ma io sono la sola che non riesce a fare acquisti durante i saldi? Vi giuro io entro in un centro commerciale piena di buone intenzioni ma ne esco sempre a mani vuote!! Cioè, in realtà acquisto, ma chissà com'è ... quello che mi piace fa sempre parte della nuova collezione! Non so perché, ma mi sembra che durante i saldi sia tutto più brutto!! E che alcune cose non siano neanche quelle che avevano venduto fino al giorno prima.
Non capisco neanche perché ci sia tutto questo bisogno di sfoggiare anche la nuova collezione (alla quale, di solito, con i 35° di luglio non ci si può neanche avvicinare) che non fa altro che togliere spazio e fa sì che il resto dei vestiti venga accatastato scompostamente.
Ecco, una cosa che odio è proprio il disordine tipico dei saldi. Mi sembra di essere ad una bancarella al mercato (niente contro i mercati, anzi li frequento spesso) solo che generalmente i capi accatastati sono spesso, mi spiace dirlo, di bassa qualità e a prezzi più che accessibili, mentre i capi di negozio costano decisamente di più e questo mi urta non poco. Già i capi sottocosto vengono spesso stipati uno vicino all'altro, senza un ordine preciso, random insomma e come se questo non bastasse la maleducazione dei clienti fa il resto. Morale: nella baraonda bisogna cavarsi gli occhi solo per provare a vedere se si trova qualcosa di interessante.. Poi, a patto che lo si trovi, comincia la ricerca della taglia con rapida sbirciatina al costo che dovrebbe essere ribassato...
Vogliamo parlare della loro definizione di "saldi"? In media una maglietta carina passa da 25,90 € a 18,90 €… ora questo a me non sembra un vero saldo… ma magari mi sbaglio eh!
Si continua a parlare di crisi, di famiglie sempre più in difficoltà, i negozianti non fanno altro che lamentarsi che gli affari non vanno bene e, diciamocela tutta, i centri commerciali non sono più presi d’assalto come qualche anno fa' (neanche nella calde domeniche estive)  ma, nonostante ciò… non ci sono più i saldi di una volta! J Quando ero piccola, (oddio, veramente fino a qualche anno fa'), era molto più facile fare l’affare, trovare una buona offerta. Adesso quello che ci interessa comprare costa pochi euro in meno rispetto al prezzo originale. Sinceramente non ci trovo tutta questa convenienza.
Sarà anche che io sono un po’ difficile in fatto di vestiti e non faccio mai shopping con criterio, ma vedo persone vestite con cose carine che io non riesco mai a trovare!!
In generale tutto quello che mi piace non è mai scontato abbastanza… si è vero sono difficile, ma se devo spendere soldi, lo voglio fare per cose che mi piacciono e per cui ne valga la pena.
Ad ogni modo, ad oggi, sono riuscita a comprare in saldo solo un paio di ciabatte e 3 pigiami.. Per il resto un paio di pantaloni di una nuova collezione.

Ma non mi arrendo!!

Il gioco dell'Oca a Lodi #Pois


la targa
il tabellone 
Questa è un'estate stupida: piove un giorno si e uno ci prova, il terzo forse te la manda buona. Ma non a sufficienza per andare e a rosolare in qualche piscina. Martedì mattina. Il cielo sembra limpido, fa caldo ma in lontananza le nuvole fanno capolino. C'è il mercato a Lodi. Perché non andare a fare un giro? Così io e #Stripes ci siamo messe in macchina. Dopo aver parcheggiato ed aver attraversato l'Isola Carolina, mi sono ritrovata davanti una cosa che avevo già notato la scorsa volta ... oggi ho deciso di condividerla con voi perché è davvero carina. Nella piazzetta, inserito nella pavimentazione, c'è un bellissimo tabellone del gioco dell'Oca! La targa, in pietra, recita così: "Con la collaborazione degli alunni della scuola elementare 'Archinti', nel primo anno del terzo millennio". Bella l'idea e bella l'iniziativa. E, chiaramente, trattandosi di bambini, ottimo l'elemento fantasia. Ho deciso di scattare qualche foto delle caselle, che sono in parte diverse da quelle del gioco tradizionale, anche se quelle fondamentali non sono state modificate. Non sono riuscita a trovare informazioni salienti riguardo questo progetto, ma immagino che le figure prendano spunto dai disegni dei bambini stessi o che ad ogni modo siano state scelte insieme a loro.

Origine del gioco e regolamento..
il Labirinto
un'Oca
L'origine del gioco, così come lo conosciamo noi oggi, pare risalire a Ferdinando I de Medici. Si narra infatti che egli regalò il gioco a Filippo II Re di Spagna attorno al 1580. Questa illustre versione medicea conteneva degli elementi (teschio/scheletro, ponte, dadi) che si sono mantenuti uguali fino ad arrivare a noi, nel 2014! Il tabellone originale poteva avere da 63 a 90 caselle alcune delle quali ritraevano immagini allegoriche fisse; le altre caselle fondamentali erano quelle delle oche, che garantivano al giocatore che vi si fosse fermato sopra, di proseguire subito di altrettante caselle quante fossero quelle che lo avevano portato lì. Il percorso del tabellone rappresentava la vita, fatta di colpi di fortuna, così come di imprevisti, che sospingono o rallentano il cammino. Questi dritti o rovesci della sorte erano rappresentati da caselle particolari, che nei vari secoli (dal 1500 in poi) hanno mantenuto sempre lo stesso numero di riferimento.
i Dadi

Casella 6 Il Ponte
Casella 19 L'Osteria
Casella 26/53 I Dadi
Casella 31 Il Pozzo
Casella 42 Il Labirinto
Casella 52 La Prigione
Casella 58 La Morte




Ogni casella comporta qualcosa: così ad esempio l'Osteria (o Locanda) impone al giocatore di rimanere fermo un giro, mentre i Dadi permettono un nuovo lancio; chi finisce sulla casella del Pozzo, oppure su quella della Prigione, è costretto a rimanervi fin quando un altro giocatore non ci cade dentro. Che si sia più o meno fortunati, vince chi arriva per primo alla casella 63 (o nel caso del tabellone gigante, alla casella 90). Bisogna arrivarci con il conteggio esatto, senza scarto insomma. Se il conteggio non è preciso, si rimbalza alla casella finale e si torna indietro, nella speranza di non incappare in una delle 14 caselle con l'Oca, perché se no bisogna continuare ad indietreggiare di tanti punti quanti sono quelli che se si sono totalizzati nell'ultimo lancio dei dadi. insomma, ci vuole quasi più tempo a "vincere" che non a percorrere tutto il tabellone! D'altronde si sa nella vita bisogna avere pazienza!!!!!

Le loro buffe caselle

45 il Temporale
13 il Fantasma
Se vi capita di passare dall'Isola Carolina e risalire per andare verso il centro, non perdetevi questa piccola meraviglia!!! Vale davvero la pena di fermarsi a guardarla (chissà che vi venga anche voglia di giocare). Sono certa che vi piacerà tantissimo la rivisitazione del Gioco fatta da questi bimbi, che hanno mantenuto le caselle obbligatorie, per così dire, e ne hanno create molte altre davvero simpatiche. Io personalmente sono rimasta incantata dalla casella 13 il Fantasma, e ho provveduto ad immortalare le mie converse in un selfie da brivido :) ma anche la 43, il Temporale, è davvero carina! Fotografarle tutte sarebbe stato davvero troppo, ma la 62 non potevo perdermela. Non ho ben capito a cosa faccia riferimento, ma le zampette sulla sinistra erano troppo carine. Ricordo perfettamente, tra le altre, di avere visto: un Sole, un Re paffutello, un Albero, il Fuoco e.... rullo di tamburi il Diavoletto!!!! Manco a dirlo, la casella numero 61 ha immediatamente catturato l'attenzione della Moi che ha immortalato così i suoi sandaletti!!!
62 ... booo
61 il Diavolo 







lunedì 14 luglio 2014

Sweet Monday!! #Pois

Ed è di nuovo lunedì. Visto che non possiamo fermare il tempo, proviamo almeno a renderlo più dolce. Stamattina voglio condividere con voi due delle ricette che faccio più spesso: meringhe e frolla (declinata in tutte le sue forme - dai biscotti alla classica crostata), che, in casa mia, vanno via come il pane. Mia mamma è una fan sfegatata delle meringhe, mio padre della frolla (a me, che amo il tiramisù, non pensa mai nessuno) e normalmente si gustano i loro dolcetti preferiti senza darsi noia ... almeno fino a quando, terminate le meringhe, mia madre si avventa sui biscotti. A quel punto, effettivamente, rischia di trasformarsi tutto in una #sweetswar. Solitamente quando faccio la frolla, oppure qualche dolce con la crema pasticcera, mi avanzano sempre degli albumi. Se sono almeno due (circa 50g) la meringa vien da se.

#Meringhe

Ingredienti:

- 100 g di albumi (meglio se freddi)
- 100 g di zucchero semolato
- 100 g di zucchero a velo
forno a 100°
tempo di cottura 4 ore circa

Come potete notare, a quantità di albume corrisponde la stessa quantità di zucchero semolato e di zucchero a velo. Quindi basta pesare gli albumi a vostra disposizione et voilà, il gioco è fatto!
In una terrina montate le uova con un quarto degli zuccheri che avrete precedentemente mescolato tra loro. Piano piano, mentre gli albumi montano aggiungete tutta la miscela di zuccheri. Montate a neve il più ferma possibile! State anche un buon dieci minuti, deve essere molto solida :) 

Dopodiché prendete la vostra bella sac a poche e mettete il composto all'interno, stendete la carta forno sulla piastra e fate tante tante piccole meringhette di 4-5 cm di diametro... infornate e pazientate perché il forno a 100° deve andare per almeno tre ore e mezza. Sarebbe opportuno infornarle a forno freddo, ma se le infornate a forno leggermente caldo non succede nulla, mal che vada le vostre meringhe diventeranno marroncine!! Niente che non vada, semplicemente lo zucchero caramella (e diventano ancora più buone). Le meringhe sono pronte quando si crepano in superficie, quindi se non sono passate 4 ore, ma si sono crepate, spegnete pure il forno e lasciatele dentro fino allo scadere delle 4 ore. Sfornate, fate raffreddare e guarnitele come più vi piace, anche con la glassa di cioccolato :) Il risultato è garantito! Un'ultima precisazione importante: non tentate di farle nei piccoli fornetti elettrici, vi bruceranno senza cuocere!

#Dolcetti ripieni di marmellata

formine 
Fosse per mio padre in casa mia si dovrebbe campare a frolla e marmellata. Solo che le crostate, onestamente, ce le ho fuori dagli occhi. Ho deciso di sperimentare questi dolcetti ripieni e devo dire che (una volta trovata la forma più adeguata) sono davvero carini. La ricetta base è quella della #frolla, poi, lasciatevi ispirare dalla vostra fantasia. 

Ingredienti:

- 300 g di farina 00
- 125 g di zucchero
- 125 g di burro tagliato a cubetti
- 1 cucchiaino raso di lievito per dolci
- 1 tuorlo
- 1 uovo intero

per la farcitura:

- marmellata q.b.

bicchiere
Prendete una terrina e mescolate tutti gli ingredienti con le mani.. eh si, con le mani!! (Non a tutti piace "paciugare" a mani nude ma la frolla va fatta così!! Lasciate perdere fruste e macchinari vari, il bello del preparare dolci è anche questo!). Quando cominciate a sentire che il tutto si incorpora, trasferite l'impasto sul tavolo e continuate a lavorarlo fino ad ottenere la classica palla di frolla. Infarinate il piano di lavoro e stendete con il mattarello. A questo punto avete due opzioni: formine, più impegnative ma con il risultato migliore, oppure il classico bicchiere. Se volete utilizzare le formine, dovete sceglierne alcune abbastanza grandi, o che abbiano spazio nel centro per un cucchiaino (da caffè) di marmellata. Semplicemente posizionate la marmellata su una formina e poggiatevi sopra l'altra (esattamente uguale) pigiando bene sui bordi per farle aderire e "chiuderle". Se invece volete utilizzare il classico bicchiere la cosa diventa moooolto più semplice :) Fate tanti cerchi e disponete la marmellata su metà della vostra formina, dopodiché ripiegatela su sé stessa, ricordandovi sempre di pigiare bene sui bordi per farli aderire. Disponete le vostre creazioni sulla carta forno ed infornate a 170° (se avete forno a gas - se no 190°) per circa mezz'ora, verificando che la pasta lentamente si colori. Se volete, alla fine, date un tocco di grill. Vi renderete conto che, se non avete sigillato bene i bordi, la marmellata andrà a spasso... succede :) Accade anche che si rompano, si crepino un poco... fa tutto parte del gioco!! Se fossero perfetti, sinceramente, non mi piacerebbero!
Dovete solo decidere di mettervi a lavorare!! E non trovate troppe scuse perché il tempo di realizzazione è veramente poco... venti minuti scarsi!!

domenica 13 luglio 2014

Kalispera Kos! #Stripes

Io ed un'amica, nell’estate 2012, decidiamo di andare a “fare un giro” a Kos. Partiamo da Milano Malpensa alle ore 5.30 e arriviamo a Kos dopo circa 3,5 ore di viaggio.
È davvero una meta per tutti: ragazzi che voglio passare una vacanza all’insegna del divertimento e famiglie che voglio rilassarsi.
Rispetto alla parte sud, la parte nord dell’isola, dove si trova Kos Town e dove eravamo alloggiate io e la mia amica, è molto ventilata. Ora questo aspetto è un po’ fastidioso dal punto di vista pratico: arrivi in spiaggia, posizioni l’asciugamano sul lettino, vai a fare un bagno e al tuo ritorno trovi il tuo asciugamano sul lettino del tuo vicino… Non è molto divertente. Ad ogni modo hai imparato che la prossima volta l’asciugamano lo “avvolgi” intorno al lettino.
Detto questo, bisogna ammettere che un po’ di venticello (si perché non è vi troverete ad avere a che fare con la Bora eh!) vi permette di godervi un po’ di più le giornate di sole che oscillano tra i 35 e 36 gradi (un consiglio: se come me soffrite di mal di testa, una volta usciti dall’acqua copritevi il capo con l’asciugamano per qualche minuto).
A Kos, come in qualsiasi altro luogo di vacanza, è possibile affittare auto, motorini e biciclette. Noi abbiamo deciso di noleggiare due biciclette per muoverci meglio in città. Il motorino e l’auto li abbiamo scartati perché le strade di Kos sono molto piccole e comunque l’unico motivo per il quale spostarsi sull’isola sono le spiagge della parte sud… ma anche noi del nord non ci potevamo lamentare.
Le tipiche spiagge di Kos Town sono  molto piccole e di conseguenza poco frequentate, adatte soprattutto per rilassarsi. Il mare è limpido, l’acqua non è proprio cristallina ma è pulita (quantomeno riuscivo a vedermi i piedi quindi…). I lettini e gli ombrelloni vengono affittati per pochi euro al giorno (se non ricordo male tra i 3 e i 5 euro a coppia) quindi direi che ne vale davvero la pena!
Il lungo mare è punteggiato di bar e ristoranti quindi la cosa certa è che non si muore di fame. Due parole su questi ristoranti: probabilmente c’è una grande presenza di turisti italiani sull’isola perché tutti propongono piatti di pasta che, purtroppo però, di italiano hanno ben poco. 
Piccolo aneddoto: come tutte le sere io e la mia amica ci prepariamo, prendiamo le nostre biciclette e ci dirigiamo verso il lungo mare per poi spostarci in centro. Lasciamo le bici e cominciamo a cercare un posto dove mangiare. Tutti i ristoranti propongono più o meno le stesse cose, quindi decidiamo di fermarci in uno a caso… attratte dalla prestanza fisica di uno dei camerieri… eheh… Il tizio in questione inizia ad illustrarci tutti i piatti in inglese (ovviamente) e noi, molto gentilmente, gli diciamo che li conosciamo perché siamo italiane… Il poveretto è sbiancato. Alla fine, la pasta non era un granché, ma sono stati tutti molto molto gentili.
Il centro della città è molto movimentato e ci sono un sacco di pub in cui fermarsi a bere qualcosa. Per invogliare i turisti a fermarsi in un posto piuttosto che in un altro, i gestori fanno delle “offerte tipo 2X1”.   

L’Isola è molto vicina alla Turchia e, se partite con un tour operator, una delle escursioni che vi proporranno sarà sicuramente Bodrum. Preparatevi perché farà caldissimo e non in realtà non c’è molto da vedere. Questa località è conosciuta per il “mercato”, un’insieme di negozi dove potete fare dei buoni affari (se, a differenza mia, siete bravi a contrattare).

Se vi può interessare, Kos Town vi offre numerosi spunti storici. Se non siete all'insegna di una vacanza tutta "spiaggia, sole e mare" potete visitare:

il Castello dei Cavalieri, costruito nel XIV secolo difese la città dall'invasione Ottomana


l'Antica Agorà (questa che vedete è l'entrata), all'interno della quale potrete trovare le rovine del Santuario di Afrodite, del Tempio di Eracle e di una basilica cristiana


Il Platano di Ippocrate, sotto le cui fronde si dice tenesse lezione ai suoi studenti. Non tutti sanno infatti che  Kos ha dato i natali al grande geografo, aforista, nonchè padre della medicina: Ippocrate di Kos (460 a.C. - 377 a.C.) 

Lo so che le immagini sono poche ma purtroppo non sono una brava fotografa. Ho cercato di mettere quelle più rilevanti.
Tutto questo, comunque, per consigliarvi questa splendida isola. Vi assicuro che non ve ne pentirete!!