Chi Siamo

Stripes & Pois nasce dalla volontà di unire due realtà molto diverse, che rispecchiano due amiche molto diverse.
Diverse nel carattere e nell'attitudine così come negli interessi. Unendo le passioni di una a quelle dell'altra, proveremo a parlarvi di tutto, raccontandovi anche qualcosa di noi.

lunedì 4 agosto 2014

Signore e Signori si nasce... #Stripes

... E molti non lo nacquero ... Ahahahahahah
Al giorno d’oggi, soprattutto da parte delle donne, non si fa altro che parlare di parità dei sessi. Certo è vero, noi donne veniamo discriminate! È inutile nascondersi dietro un dito: lo siamo nella politica, nel lavoro e probabilmente anche nella vita di tutti i giorni.
Non lo scrivo perché sono una femminista convinta, anzi, ma perché è quello che vedo guardandomi intorno. Avendo un’età in cui si presuppone che io abbia già una famiglia, o quantomeno ci stia pensando, è capitato che nei colloqui di lavoro mi venisse fatta la fatidica domanda “Lei sta pensando di avere figli?”. Una volta penso di aver risposto “Mah, sa com'è, mi manca la materia prima quindi è un po’ difficile che ne abbia nell'immediato”. Ora, ma se anche fosse, questo fa di me una cattiva lavoratrice? O una persona poco affidabile perché “Oddio se il bambino si ammala questa mi chiede permessi su permessi?”.
Ad ogni modo, lo scopo del post non era una dissertazione sul maschilismo incombente dell’Italia nel 2014 ma, piuttosto, del femminismo (chiamato anche pari opportunità) visto dalle donne dell’Italia 2014.
Da qualche anno a questa parte mi sono resa conto che la massima espressione della parità uomo-donna è rappresentata dallo spogliarello (più o meno integrale) dell’8 di marzo (non voglio stare qui a spiegarvi neanche il significato di questa data) / addio al nubilato / compleanno / qualsiasi occasione in cui un uomo debba spogliarsi.
Io, a trent'anni, lo trovo sinceramente un po’ triste. Per carità, mi è capitato di vedere degli spogliarelli e non dico che non siano piacevoli (se non sono esagerati), ma quello che trovo triste sono le reazioni delle “signore” davanti ad un bel giovanotto mezzo nudo. Degli uomini diciamo spesso “Cavolo sembra che non abbia mai visto una donna”, ma anche quest’ultima non scherza!!
Alcune cose, poi, mi lasciano senza parole e mi fanno spesso pensare che, forse, io della vita non ho capito niente! Ahahahahahah
Una delle mie passioni è il latinoamericano. Mi piace andare a ballare e lo faccio per divertirmi, non con secondi fini ne per “strusciarmi” con l’animatore di turno. Gli uomini che non frequentano, generalmente, non vedono mai di buon occhio quest’ambiente, non tanto per poca fiducia nelle loro compagne, quanto per poca fiducia nei loro simili.
Beh, io credo che la tendenza sia invertita! Adesso sono le donne dalle quali l’animatore si deve ben guardare. Molto spesso anche la donna dell’animatore!!
Per chi non fosse dell’ambiente, spiego brevemente come funziona in linea di massima: generalmente ogni locale che propone latinoamericano ha delle liste che possono essere di PR che vogliono arrotondare oppure di scuole vere e proprie che fanno animazione o in uno o più locali.
Nel secondo caso, ovviamente, le persone che frequentano il locale si aspettano di essere intrattenute dalla persona che lavora per la loro scuola che, di solito, è di bella presenza (credetemi! Non tutti) ed anche tendenzialmente giovane (anche qui… non tutti!).
Al giorno d’oggi, non è più l’animatrice che deve “avere paura” ad uscire dal locale da sola (l’espressione tra virgolette è utilizzata in modo ironico) perché le scene che si presentano ai nostri occhi sono queste: l’animatore giovincello inizia la serata invitando una persona a caso e, finito di ballare con la suddetta, ha già pronta la fila di donne che fanno a gara per accaparrarselo per prime!! Ballando poi avvinghiate al poverello come se non ci fosse un domani… Di contro, è l’animatrice che va ad invitare gli uomini presenti in sala, che generalmente, stazionano nell'area bar. No, non so se ti sei accorto che non siamo in una discoteca e, si presuppone, che tu sia venuto qui ballare!
Ok, voi direte, abbiamo capito che l’animatore dovrebbe girare con una bodyguard, ma la donna dell’animatore che c’entra? Lei, la poverina, non viene in nessun modo calcolata. Anche se è presente e conosciuta. Non c’è più rispetto per il ruolo e, soprattutto, per i sentimenti altrui. Questo, forse, è anche un po’ dovuto alla promiscuità dell’ambiente (si lo devo riconoscere) in cui tutti (o quasi) vanno con tutti (o quasi). Lo so non vi sto presentando un bel quadro ma, purtroppo, io personalmente la vedo così.

Detto questo, care donne, la parità dei sessi, a mio avviso, non è andare a vedere lo spogliarello o sbavare sul malcapitato di turno, ma affermare ciò che siamo: essere umani con un cervello funzionante che merita di essere trattato al pari del suo equivalente maschile. Perché se no non possiamo lamentarci di non trovare “un ragazzo/uomo serio” se il “non impegnativo” che loro cercano lo trovano facilmente. E ricordiamoci che chi è causa del suo mal, pianga se stesso (in questo caso mi riferisco alla categoria e non al singolo).

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